Il Friuli

Il Friuli
29/02/2020
Borderless

Grado, isola da noir senza confini
Valentina Viviani

Nella nostra regione coltiviamo il piacevole vezzo di considerarci “un’isola felice”. Mare e montagna, scarsi problemi di traffico, una criminalità che non sfiora le drammatiche situazioni di altre zone del Paese ci fanno cullare in un’apparente, paciosa tranquillità. Eppure c’è un’ombra che oscura il nostro “piccolo compendio dell’universo”. Si tratta dell’allarme più volte lanciato – anche da parte dell’Osservatorio regionale antimafia nel 2019 – di infiltrazioni malavitose nel nostro territorio. Non episodi di microcriminalità, dunque, ma un diffusa corruzione che avvelena il nostro mondo. Veit Heinichen, autore tedesco trapiantato a Trieste, noto per i suoi noir con protagonista il singolare commissario Proteo Lamenti, sceglie questa chiave di lettura nel suo nuovo romanzo, Borderless (e/o).

COLPI DI SCENA

Germania, Slovenia, Croazia, Austria, Turchia, Italia sono le aree geografiche nelle quali si muovono i personaggi che animano l’intricata vicenda piena di colpi di scena. Al centro c’è Grado, l’isola d’oro conosciuta come pacifica località turistica caratterizzata dalla sua pittoresca parte “vecchia”, che Heinichen sceglie come crocevia di storie personali e questioni professionali, di traffici illeciti, di giochi sporchi tra politica, servizi segreti e finanza. Uno scenario ben noto che diventa, nelle pagine di Borderless, un cono d’ombra in cui si nascondono i peggiori incubi della nostra società.

CORRUZIONE E POPULISMI

E al centro di questa Grado noir c’è Xenia Ylenia Zannier (XYZ per gli “amici”), una poliziotta energica e decisa ma tormentata da alcuni fantasmi del passato che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. La strada di Xenia, a capo del commissariato di Grado, incrocia ripetutamente quella della senatrice triestina Romana Castelli de Poltieri, donna senza scrupoli corresponsabile della morte del fratello e implicata in una rete di corruzione internazionale. Con l’uccisione dell’amico e giornalista austriaco Jordan S. Becker e l’arrivo di una nave carica di profughi siriani, le indagini portano la Zannier all’intelligence tedesca e al traffico di armi con base in Croazia. Passando per Trieste, Fiume, Salisburgo, Monaco, Berlino, e il ministero dell’Interno a Roma, tutte le tracce riconducono alla senatrice, capace di qualunque cosa per conservare il proprio potere “senza confini”. Una trama complicata, quella costruita con maestria da Heinichen, che lascia con il fiato sospeso e costringe il lettore a seguire con attenzione gli snodi di una vicenda compresa idealmente in un arco temporale che va dalla guerra nell’ex Jugoslavia ai giorni nostri. Traffico d’armi, passaggi di denaro sporco, corruzione ai massimi livelli della politica internazionale, doppi giochi, interessi loschi, speculazioni edilizie, populismi, xenofobia e tratta di esseri umani sono alcuni dei temi trattati dallo scrittore tedesco-triestino in Borderless, che compie anche una forte denuncia verso chi non ha alcun senso etico e morale, pronto a tutto per i propri interessi. Ma Heinichen, seppure ci invita a riflettere, punta il dito anche contro ciascuno di noi, cullato fino al torpore in un’idea di pace e serenità che non solo non corrisponde alla realtà, ma che ci annebbia i sensi e ci conduce sulla strada sbagliata.

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