Pescheria

Attualmente riqualificata come sede espositiva di Arte Moderna e Contemporanea, l’edificio progettato dall’ingegner Giorgio Polli nel 1913 aveva la funzione di Mercato Centrale del pesce fino alla metà degli anni Novanta.

La struttura, funzionale ed esteticamente gradevole, rispecchia la volontà di costruire un vero e proprio edificio consacrato al commercio del pesce, che il mare Adriatico ha sempre generosamente fornito alla città di Trieste. Originariamente lo spazio centrale a tre navate prevedeva una serie di banchi del pesce in calcare del Carso, che erano continuamente alimentati dal”acqua contenuta nella cisterna-pompa mascherata dal “campanile” dell’edifico.

L’ironico e benevolo soprannome della struttura, Santa Maria del Guato, è dovuto alla sua struttura che ricorda una Chiesa e rende tributo al pesce “guato”, il ghiozzo un pesce tipico dell’Alto Adriatico.

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Palazzo Carciotti

Affacciato da una parte su Canal Grande e dall’altra verso il mare Adriatico, questo palazzo con la sua cupola di rame e le colonne ioniche racconta la storia della famiglia Carciotti, una della tante nobili famiglie immigrate di commercianti che hanno costruito la storia della città di Trieste, grazie al mare e al commercio.

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Canal Grande, Trieste

Canal Canale, sito nel cuore di Trieste e al confine tra il Borgo Giuseppino e il Borgo Teresiano, è navigabile e venne realizzato nella seconda metà del XVIII secolo. E’ il cuore pulsante della città di Trieste e al tempo stesso una perfetta immagine della sua storia passata e recente. Sul canale, che sottolinea lo stretto legame di Trieste con il mare, affacciano diverse Chiese che ricordano i diversi culti presenti in città: nel porto dell’Impero Austroungarico infatti era stata concessa la libertà di culto per favorire l’insediamento delle comunità di commercianti. Possiamo infatti vedere la chiesa cattolica di Sant’Antonio Nuovo, dedicata al Santo padovano, e anche la chiesa serbo ortodossa di San Spiridione con la sua cupola celeste. Poco lontano sulle Rive si trova anche la Chiesa Greco Ortodossa di San Niccolò.

Sul canale inoltre si affacciano alcuni dei più bei palazzi triestini, come palazzo Gopcevic e palazzo Carciotti rispettivamente dimore di alcune storiche famiglie della città.

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Contovello

Con i suoi 253 metri sul livello del mare, Contovello è un paese abbarbicato sull’Altopiano Carsico che guarda il blu dell’Adriatico distendersi nel Golfo di Trieste. Reso celebre dalle parole di Umberto Saba nell’omonima poesia, è il luogo in cui inizia I morti del Carso con l’esplosione di una casa davanti alla Chiesa del paese.

Contovello di Umberto Saba 

Un uomo innaffia il suo campo. Poi scende 
così erta del monte una scaletta,
che pare, come avanza, il piede metta
nel vuoto. Il mare sterminato è sotto.
Ricompare. Si affanna ancora attorno
quel ritaglio di terra grigia, ingombra
di sterpi, a fiore del sasso. Seduto
all’osteria, bevo quest’aspro vino

                               da Mediterranee
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