San Lorenzo del Pasenatico, Istria

Il piccolo paese di San Lorenzo del Pasenatico (in croato Sveti Lovreč Paženatički) conserva la basilica romanica meglio mantenuta di tutta l’Istria. Abitata sin da tempi preistorici come si deduce dalle tracce di castelliere che vi sono state trovate, San Lorenzo del Pasenatico era sotto il vescovado di Parenzo e nell’antichità, per la gioia di Proteo, era conosciuta come Sancti Laurentii.

Questo insediamento è poco distante dal Canale di Leme, il profondo fiordo che penetra nella penisola istriana per oltre 10 chilometri, particolarmente conosciuto per motivi religiosi, poiché  vi è la cosiddetta Grotta di San Romualdo, in cui il Santo, fondatore dell’ordine dei Monaci Camaldolesi, si ritirò in meditazione per un periodo.

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Faro della Vittoria, Trieste

Con i suoi 67.5 metri, il faro della Vittoria, edificato dall’architetto Arduino Berlam subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale per commemorare coloro che erano caduti in mare, guida con la sua imponenza la navigazione delle navi nel Golfo di Trieste. Ai piedi del faro

Da quassù si gode un vero e proprio panorama mozzafiato in cui con un solo sguardo si può abbracciare tutto il Golfo di Trieste, da Punta Salvore fino a Grado e Lignano. Qui, fino a qualche tempo fa c’era uno dei ristoranti preferiti di Proteo Laurenti, la Trattoria Al Faro di Franco.

“Quando mi sono trasferito a Trieste, in un primo periodo avevo una rubrica per il Badische Zeitung e una delle prime cose che ho fatto è stata salire sul Faro della Vittoria. Le fotografie che trovate nella gallery qui sopra sono gli scatti che ho fatto da lassù, perdonerete la risoluzione da analogico. Ma il panorama da lassù è davvero straordinario” V. Heinichen

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Proteus

Il nome di Proteo Laurenti, il commissario protagonista dei romanzi di Veit Heinichen, ha origini lontane, ma anche vicine, miti e leggende che costellano e intrecciano l’immaginario da Sud, o meglio Salerno il suo luogo di nascita , a Nord, con i racconti della vicina Slovenia.

Ma sul Carso, nelle oscure viscere della terra, nelle grotte in profondità da cui è caratterizzato tutto il territorio calcareo della zona alle spalle di Trieste vive il Proteo, animaletto anfibio.

Nei diversi romanzi troverete indizi che ricostruiscono la storia di questo animaletto cieco che vive solo nelle grotte del Carso.

Piazza dell’Unità d’Italia, Trieste

Piazza dell’Unità d’Italia, localmente chiamata solo “Piazza Unità” e così ribattezzata nel 1918 quando Trieste entrò a far parte del Regno d’Italia con la fine della prima guerra mondiale, è la più grande piazza d’Europa affacciata sul mare. Ai piedi del colle di San Giusto è la sede di rappresentanza di tutte le più importanti istituzioni della città: dal Comune alla Prefettura, alla Regione Friuli Venezia Giulia.

I bellissimi palazzi in stile neoclassico che vi si affacciano raccontano la storia del passato della città bagnata dall’Alto Adriatico: vi sono infatti le sedi delle Generali e del Lloyd Adriatico, le due grandi compagnie di assicurazione che furono fondate nel Porto Franco dell’Impero Austroungarico per assicurare i mercantili commerciali che qui godevano di particolari agevolazioni doganali e fiscali.

Nelle giornate particolarmente terse dalla fontana dei cinque fiumi si possono vedere, oltre l’azzurro del mar Adriatico, il castello di Miramare, Monfalcone e persino le Alpi. Magari accompagnati da Mikeze e Jakeze, le due statue bronzee che battono la campagna che segna le ore.

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Canal Grande, Trieste

Canal Canale, sito nel cuore di Trieste e al confine tra il Borgo Giuseppino e il Borgo Teresiano, è navigabile e venne realizzato nella seconda metà del XVIII secolo. E’ il cuore pulsante della città di Trieste e al tempo stesso una perfetta immagine della sua storia passata e recente. Sul canale, che sottolinea lo stretto legame di Trieste con il mare, affacciano diverse Chiese che ricordano i diversi culti presenti in città: nel porto dell’Impero Austroungarico infatti era stata concessa la libertà di culto per favorire l’insediamento delle comunità di commercianti. Possiamo infatti vedere la chiesa cattolica di Sant’Antonio Nuovo, dedicata al Santo padovano, e anche la chiesa serbo ortodossa di San Spiridione con la sua cupola celeste. Poco lontano sulle Rive si trova anche la Chiesa Greco Ortodossa di San Niccolò.

Sul canale inoltre si affacciano alcuni dei più bei palazzi triestini, come palazzo Gopcevic e palazzo Carciotti rispettivamente dimore di alcune storiche famiglie della città.

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