Galleria Naturale, Trieste

La Galleria Naturale, così chiamata per la sua caratteristica forma all’interno di una falesia della costiera Triestina, è un’opera che risale alla fine degli anni Venti del XX secolo e fa parte della più grande costruzione della Strada Costiera la cui inaugurazione risale al 1928.

Dalla piazzola di sosta del Belvedere della Galleria Naturale si gode di un panorama unico sul Golfo di Trieste e sulla città, essendo possibile abbracciare con lo sguardo l’immensità del mare Adriatico e del Carso alle proprie spalle. La particolarità dell’opera ingegneristica è che si è scelto di conservare la struttura rocciosa della falesia anche all’interno della galleria. Una tradizione triestina dice che porta fortuna suonare il clacson all’interno dell’angusta arca, non spaventatevi quindi se sentirete strombazzare i vostri compagni di carreggiata. E magari osservate la conformazione delle rocce in uscita da Trieste sul soffitto della grotta, potrete trovare tra i massi la forma di un volto umano, che i più malevoli dicono essere quello di Mussolini (su una parete si trovano ancora i resti scalpellati di un fascio littorio) mentre, soprattutto per i ragazzi, è il volto del poeta Dante Alighieri a cui bisogna rivolgersi invocando Viva Dante, Viva Dante!

Per MGM Press Veit Heinichen ha scritto la prefazione del libro La Costiera triestina – storia e misteri di una strada di Roberto Covaz e Annalisa Turel.

Verteneglio, Istria

Verteneglio

Verteneglio (Brtonigla in croato) si trova nella parte settentrionale dell’Istria, in un punto in cui secondo la bellissima guida Istria di Dario Alberi (guida che vi consigliamo se pensate di visitare queste zone) si incontrano le diverse anime di questa penisola a forma di cuore nell’Alto Adriatico: qui infatti siamo al confine tra le zone di terra gialla delle marne arenacee, quelle di terra rossa che caratterizza la costa istriana e in alcuni punti i campi diventano persino neri, da cui deriva forse l’antico nome Hortus Niger.

Una zona molto fertile che come Buie è situata su un colle e nasce dagli antichi resti di un castelliere, allora presidi del territorio. Zona straordinaria per i vini e l’olio d’oliva, vale una visita in tutte le stagioni dell’anno, soprattutto per assaporare le specialità del territorio che trovandosi a poca distanza dal mare annovera nella sua cucina sia il mare ma anche la terra.

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Buie, Istria

Buie (Buje in croato) è un paese istriano che si trova a pochi chilometri dal confine sloveno-croato e a una decina di chilometri dal mare di Umago e Salvore. Lungo le strade che portano alle località di villeggiatura della bellissima costa istriana si riconosce facilmente grazie al suo inconfondibile profilo sulla sommità di un colle e dai due campanili.

Un tempo, Buie era il capoluogo della zona rurale circostante e il vero e proprio centro amministrativo della zona in cui c’erano il tribunale, il mercato, la sede della polizia e una stazione degli autobus da cui partivano i lavoratori. L’entroterra di Buie è ricco di terra rossa, particolarmente fertile, che dà ottimi raccolti di uva, olive e verdure.

Poco lontano da Buie, in cui storicamente è sempre vissuta una numerosa comunità di italiani, a Materada è nato lo scrittore Fulvio Tomizza.

Lipizza/Lipica

Lipica (in italiano Lipizza) si trova subito oltre il confine italo-sloveno nell’entroterra triestino e racconta una storia vecchia quasi cinquecento anni su come è cambiato il nostro mondo e i suoi trasporti. I pregiati cavalli lipizzani vengono allevati qui in una proprietà che vi fu adibita dall’arciduca Carlo d’Asburgo nel 1538 un un magico posto che combina colline, pietra e radure.

Anche se oggi spesso è considerata dai triestini una meta in cui andare a giocare al casinò, da qui partivano i cavalli che poi arrivavano alla Corte Imperiale degli Asburgo a Vienna.

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San Lorenzo del Pasenatico, Istria

Il piccolo paese di San Lorenzo del Pasenatico (in croato Sveti Lovreč Paženatički) conserva la basilica romanica meglio mantenuta di tutta l’Istria. Abitata sin da tempi preistorici come si deduce dalle tracce di castelliere che vi sono state trovate, San Lorenzo del Pasenatico era sotto il vescovado di Parenzo e nell’antichità, per la gioia di Proteo, era conosciuta come Sancti Laurentii.

Questo insediamento è poco distante dal Canale di Leme, il profondo fiordo che penetra nella penisola istriana per oltre 10 chilometri, particolarmente conosciuto per motivi religiosi, poiché  vi è la cosiddetta Grotta di San Romualdo, in cui il Santo, fondatore dell’ordine dei Monaci Camaldolesi, si ritirò in meditazione per un periodo.

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