Proteus

Il nome di Proteo Laurenti, il commissario protagonista dei romanzi di Veit Heinichen, ha origini lontane, ma anche vicine, miti e leggende che costellano e intrecciano l’immaginario da Sud, o meglio Salerno il suo luogo di nascita , a Nord, con i racconti della vicina Slovenia.

Ma sul Carso, nelle oscure viscere della terra, nelle grotte in profondità da cui è caratterizzato tutto il territorio calcareo della zona alle spalle di Trieste vive il Proteo, animaletto anfibio.

Nei diversi romanzi troverete indizi che ricostruiscono la storia di questo animaletto cieco che vive solo nelle grotte del Carso.

Piazza dell’Unità d’Italia, Trieste

Piazza dell’Unità d’Italia, localmente chiamata solo “Piazza Unità” e così ribattezzata nel 1918 quando Trieste entrò a far parte del Regno d’Italia con la fine della prima guerra mondiale, è la più grande piazza d’Europa affacciata sul mare. Ai piedi del colle di San Giusto è la sede di rappresentanza di tutte le più importanti istituzioni della città: dal Comune alla Prefettura, alla Regione Friuli Venezia Giulia.

I bellissimi palazzi in stile neoclassico che vi si affacciano raccontano la storia del passato della città bagnata dall’Alto Adriatico: vi sono infatti le sedi delle Generali e del Lloyd Adriatico, le due grandi compagnie di assicurazione che furono fondate nel Porto Franco dell’Impero Austroungarico per assicurare i mercantili commerciali che qui godevano di particolari agevolazioni doganali e fiscali.

Nelle giornate particolarmente terse dalla fontana dei cinque fiumi si possono vedere, oltre l’azzurro del mar Adriatico, il castello di Miramare, Monfalcone e persino le Alpi. Magari accompagnati da Mikeze e Jakeze, le due statue bronzee che battono la campagna che segna le ore.

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Chiesa di Sant’Antonio, Trieste

 

La chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo (comunemente chiamata Sant’Antonio nuovo), nel punto prospettico finale del Canal Grande, è l’unico luogo di culto cattolico della zona del Borgo Teresiano, il quartiere realizzato da Maria Teresa sulle vecchie saline della città. Dedicata al santo padovano, questa chiesa ha un posto particolare anche nella vita di Proteo Laurenti

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Viale XX Settembre, Trieste

Viale XX Settembre ha il respiro dei grandi viali alberati europei: in città conserva il nome di via dell’Acquedottto poiché sotto il lastricato, ora pedonale, scorrono le condutture dell’acquedotto cittadino che scende da San Giovanni, un rione della città.

Luogo sempre animato e pieno di vita, nel 1861 al numero 16 vi nacque il grande scrittore Italo Svevo che con il romanzo capolavoro La coscienza di Zeno è tra i grandi classici del Novecento italiano. Le strade adiacenti al viale sono il palcoscenico sul quale si muovono molti personaggi delle sue creazioni letterarie

Una sera, al principio di gennaio, il Balli, con infinito malumore, camminava soletto lungo l’Acquedotto     Senilità, 1898

 

San Giusto, Trieste

 Prima che Trieste diventasse il Porto Franco dell’Impero Austro-Ungarico, il colle di San Giusto era l’insediamento originario. Considerata la sua posizione di dominanza, già i Romani vi avevano costituito il Foro, la grande piazza adibita al commercio. Con il tempo si aiiunsero il Castello e la Cattedrale del Santo patrono di Trieste, San Giusto che dà nome al colle.

Da quassù si gode una straordinaria vista sulla città di Trieste e sul golfo, e nelle giornate nitide si vedono in lontananza da una parte Grado e Lignano, dall’altra si arriva a vedere anche la punta del Lazzaretto Vecchio, nei pressi del paese di Muggia.

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