Osmizza, Carso

L’osmizza è una forma tipica di ristorazione nella zona del Carso Triestino, non è davvero un ristorante e nemmeno un agriturismo, ma spesso una cantina casalinga in cui per un determinato periodo dell’anno i produttori e agricoltori offrono prodotti casalinghi, dal vino agli insaccati.

Ha una tradizione antica e soprattutto legata al mondo austro-ungarico.

Una vera e propria istituzione per triestini e carsolini che si danno appuntamento davanti a un buon bicchiere di vino unito all’uovo sodo, che aiuta a non far salire l’alcolico nettare alla testa.

Se volete trovare un’osmizza vi basterà seguire la “frasca”, il ramo che identifica lo spaccio.

Leggi la storia dell’osmizza su Wikipedia oppure sul sito del Comune di Duino-Aurisina

Per sapere invece quali osmizze sono aperte ecco il sito

Prepotto/Praprot, Trieste

Il piccolo paese di Prepotto è alto sul Carso e nonostante le sue dimensioni tuttavia ha la più alta concentrazione dei migliori produttori di vino della provincia di Trieste. La sua particolare conformazione geomorfologica e geografica fa sì che sia un terreno meraviglioso per la coltivazione della vite: alto sul livello del mare, riceve tuttavia le brezze marine cariche di salinità che conferiscono ai vitigni autoctoni un sapore incredibile.

Proprio da queste parti nel romanzo Morte in lista d’attesa si trova la clinica privata La Salvia, pianta officinale che cresce spontanea da queste parti.

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Verteneglio, Istria

Verteneglio

Verteneglio (Brtonigla in croato) si trova nella parte settentrionale dell’Istria, in un punto in cui secondo la bellissima guida Istria di Dario Alberi (guida che vi consigliamo se pensate di visitare queste zone) si incontrano le diverse anime di questa penisola a forma di cuore nell’Alto Adriatico: qui infatti siamo al confine tra le zone di terra gialla delle marne arenacee, quelle di terra rossa che caratterizza la costa istriana e in alcuni punti i campi diventano persino neri, da cui deriva forse l’antico nome Hortus Niger.

Una zona molto fertile che come Buie è situata su un colle e nasce dagli antichi resti di un castelliere, allora presidi del territorio. Zona straordinaria per i vini e l’olio d’oliva, vale una visita in tutte le stagioni dell’anno, soprattutto per assaporare le specialità del territorio che trovandosi a poca distanza dal mare annovera nella sua cucina sia il mare ma anche la terra.

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Buie, Istria

Buie (Buje in croato) è un paese istriano che si trova a pochi chilometri dal confine sloveno-croato e a una decina di chilometri dal mare di Umago e Salvore. Lungo le strade che portano alle località di villeggiatura della bellissima costa istriana si riconosce facilmente grazie al suo inconfondibile profilo sulla sommità di un colle e dai due campanili.

Un tempo, Buie era il capoluogo della zona rurale circostante e il vero e proprio centro amministrativo della zona in cui c’erano il tribunale, il mercato, la sede della polizia e una stazione degli autobus da cui partivano i lavoratori. L’entroterra di Buie è ricco di terra rossa, particolarmente fertile, che dà ottimi raccolti di uva, olive e verdure.

Poco lontano da Buie, in cui storicamente è sempre vissuta una numerosa comunità di italiani, a Materada è nato lo scrittore Fulvio Tomizza.

Salvore, Istria

Salvore (Savudrija in croato) con il suo faro è l’ultima punta che si vede dalle alture del Carso alle spalle di Trieste. Nella vicina penisola istriana, Salvore è un luogo in cui si incontrano la calcarea pietra bianca e l’azzurro del Mare Adriatico. Un borgo a ridosso del mare, con una numerosa comunità italiana, in cui il mare ha sempre rappresentato una fonte di sostentamento grazie alla pesca e alla sapienza dei uomini di mare insieme alla fertile terra rossa, perché ricca di ferro, che dà frutti straordinari, dal vino, all’olio e alla verdura.

Un luogo ideale in cui andare al mare per la sua acqua cristallina, ma anche d’inverno a godere di panorami mozzafiato nei dintorni.

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