Buie, Istria

Buie (Buje in croato) è un paese istriano che si trova a pochi chilometri dal confine sloveno-croato e a una decina di chilometri dal mare di Umago e Salvore. Lungo le strade che portano alle località di villeggiatura della bellissima costa istriana si riconosce facilmente grazie al suo inconfondibile profilo sulla sommità di un colle e dai due campanili.

Un tempo, Buie era il capoluogo della zona rurale circostante e il vero e proprio centro amministrativo della zona in cui c’erano il tribunale, il mercato, la sede della polizia e una stazione degli autobus da cui partivano i lavoratori. L’entroterra di Buie è ricco di terra rossa, particolarmente fertile, che dà ottimi raccolti di uva, olive e verdure.

Poco lontano da Buie, in cui storicamente è sempre vissuta una numerosa comunità di italiani, a Materada è nato lo scrittore Fulvio Tomizza.

Lipizza/Lipica

Lipica (in italiano Lipizza) si trova subito oltre il confine italo-sloveno nell’entroterra triestino e racconta una storia vecchia quasi cinquecento anni su come è cambiato il nostro mondo e i suoi trasporti. I pregiati cavalli lipizzani vengono allevati qui in una proprietà che vi fu adibita dall’arciduca Carlo d’Asburgo nel 1538 un un magico posto che combina colline, pietra e radure.

Anche se oggi spesso è considerata dai triestini una meta in cui andare a giocare al casinò, da qui partivano i cavalli che poi arrivavano alla Corte Imperiale degli Asburgo a Vienna.

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Salvore, Istria

Salvore (Savudrija in croato) con il suo faro è l’ultima punta che si vede dalle alture del Carso alle spalle di Trieste. Nella vicina penisola istriana, Salvore è un luogo in cui si incontrano la calcarea pietra bianca e l’azzurro del Mare Adriatico. Un borgo a ridosso del mare, con una numerosa comunità italiana, in cui il mare ha sempre rappresentato una fonte di sostentamento grazie alla pesca e alla sapienza dei uomini di mare insieme alla fertile terra rossa, perché ricca di ferro, che dà frutti straordinari, dal vino, all’olio e alla verdura.

Un luogo ideale in cui andare al mare per la sua acqua cristallina, ma anche d’inverno a godere di panorami mozzafiato nei dintorni.

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San Lorenzo del Pasenatico, Istria

Il piccolo paese di San Lorenzo del Pasenatico (in croato Sveti Lovreč Paženatički) conserva la basilica romanica meglio mantenuta di tutta l’Istria. Abitata sin da tempi preistorici come si deduce dalle tracce di castelliere che vi sono state trovate, San Lorenzo del Pasenatico era sotto il vescovado di Parenzo e nell’antichità, per la gioia di Proteo, era conosciuta come Sancti Laurentii.

Questo insediamento è poco distante dal Canale di Leme, il profondo fiordo che penetra nella penisola istriana per oltre 10 chilometri, particolarmente conosciuto per motivi religiosi, poiché  vi è la cosiddetta Grotta di San Romualdo, in cui il Santo, fondatore dell’ordine dei Monaci Camaldolesi, si ritirò in meditazione per un periodo.

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Faro della Vittoria, Trieste

Con i suoi 67.5 metri, il faro della Vittoria, edificato dall’architetto Arduino Berlam subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale per commemorare coloro che erano caduti in mare, guida con la sua imponenza la navigazione delle navi nel Golfo di Trieste. Ai piedi del faro

Da quassù si gode un vero e proprio panorama mozzafiato in cui con un solo sguardo si può abbracciare tutto il Golfo di Trieste, da Punta Salvore fino a Grado e Lignano. Qui, fino a qualche tempo fa c’era uno dei ristoranti preferiti di Proteo Laurenti, la Trattoria Al Faro di Franco.

“Quando mi sono trasferito a Trieste, in un primo periodo avevo una rubrica per il Badische Zeitung e una delle prime cose che ho fatto è stata salire sul Faro della Vittoria. Le fotografie che trovate nella gallery qui sopra sono gli scatti che ho fatto da lassù, perdonerete la risoluzione da analogico. Ma il panorama da lassù è davvero straordinario” V. Heinichen

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