Tram di Opicina, Trieste

La linea tranviaria Trieste-Opicina, chiamata semplicemente Tram de Opcina dai triestini, è uno dei simboli della città e un bene molto amata dai suoi cittadini. La linea funge da collegamento tra la città (parte da piazza Oberdan in centro) e il Carso (arriva a Opicina) e in un secolo di storia ha portato moltissimi passeggeri sia in un senso che nell’altro alla scoperta dell’altopiano alle spalle di Trieste o semplicemente al lavoro in città la mattina.

Il rapporto benevolo dei triestini con el tram è testimoniato da una serie di canzoni a lui dedicate e dagli avvenimenti che tutti ricordano, come il deragliamento a causa della forte bora o la disattenzione del macchinista. Insomma, a Trieste una corsa in tram che si arrampica per le ripide salite sui colli che circondano la città non può proprio mancare!

Nel romanzo Danza Macabra proprio sul tram si svolge una memorabile scena

Leggi la storia del Tram su Wikipedia

Castello di Miramare, Trieste

“O Miramare, a le tue bianche torri/ attediate per lo ciel piovorno/fosche con volo di sinistri augelli/ vengon le nubi” così il poeta italiano Giosuè Carducci cantava la bianca pietra del Castello di Miramare a cui ha dedicato una lirica.

Il simbolo di Trieste, visibile da gran parte della città e dal ciglione carsico alle spalle della città, è stato progettato dall’architetto Karl Junker e doveva essere un vero e proprio nido e pegno d’amore per la principessa Carlotta. Purtroppo la storia ebbe un corso diverso e oggi rimane la leggenda per cui gli innamorati non devono varcare insieme la porta del castello, pena la sfortuna d’amore.

Leggi su Wikipedia

Il sito del Castello di Miramare 

Costiera, Trieste

La Strada Statale 14 è nota a tutti i triestini con il soprannome di “Costiera” contrazione della denominazione “Strada Costiera” inaugurata tra il 1928 e il 1929 dopo diversi anni di cantiere. E’ la via d’accesso di rappresentanza della città di Trieste, un biglietto da visita che offre sullo sfondo i palazzi bianchi dell’insediamento urbano mentre ci si trova a picco sulle falesie, di cui una forma la splendida galleria naturale, e si può distendere lo sguardo sul golfo di Trieste e sul mar Adriatico.

La Costiera è particolarmente cara anche al commissario Laurenti, poiché dopo aver vissuto per i primi due romanzi in centro città (via Diaz) in Morte in lista d’attesa, Proteo si trasferisce nella villa del medico legale Galvano. Episodio che non gli causerà pochi grattacapi, ma in compenso gli offrirà la possibilità di farsi una nuotata in mare nelle calde giornate di calura estiva. E sempre in questo romanzo, proprio sulla Costiera il commissario troverà il primo morto, investito da una carovana di tutto rispetto.

Veit Heinichen è autore della prefazione di un volume che racconta le leggende, i miti e le storie legate a questo pezzo della storia triestina. Roberto Covaz e Annalisa Turel, La Costiera triestina – storia e misteri di una strada, Edizioni Mgs Press, Trieste, 2006. ISBN 88-89219-23-8

Leggi Costiera Triestina su Wikipedia

Galleria Naturale, Trieste

La Galleria Naturale, così chiamata per la sua caratteristica forma all’interno di una falesia della costiera Triestina, è un’opera che risale alla fine degli anni Venti del XX secolo e fa parte della più grande costruzione della Strada Costiera la cui inaugurazione risale al 1928.

Dalla piazzola di sosta del Belvedere della Galleria Naturale si gode di un panorama unico sul Golfo di Trieste e sulla città, essendo possibile abbracciare con lo sguardo l’immensità del mare Adriatico e del Carso alle proprie spalle. La particolarità dell’opera ingegneristica è che si è scelto di conservare la struttura rocciosa della falesia anche all’interno della galleria. Una tradizione triestina dice che porta fortuna suonare il clacson all’interno dell’angusta arca, non spaventatevi quindi se sentirete strombazzare i vostri compagni di carreggiata. E magari osservate la conformazione delle rocce in uscita da Trieste sul soffitto della grotta, potrete trovare tra i massi la forma di un volto umano, che i più malevoli dicono essere quello di Mussolini (su una parete si trovano ancora i resti scalpellati di un fascio littorio) mentre, soprattutto per i ragazzi, è il volto del poeta Dante Alighieri a cui bisogna rivolgersi invocando Viva Dante, Viva Dante!

Per MGM Press Veit Heinichen ha scritto la prefazione del libro La Costiera triestina – storia e misteri di una strada di Roberto Covaz e Annalisa Turel.

Verteneglio, Istria

Verteneglio

Verteneglio (Brtonigla in croato) si trova nella parte settentrionale dell’Istria, in un punto in cui secondo la bellissima guida Istria di Dario Alberi (guida che vi consigliamo se pensate di visitare queste zone) si incontrano le diverse anime di questa penisola a forma di cuore nell’Alto Adriatico: qui infatti siamo al confine tra le zone di terra gialla delle marne arenacee, quelle di terra rossa che caratterizza la costa istriana e in alcuni punti i campi diventano persino neri, da cui deriva forse l’antico nome Hortus Niger.

Una zona molto fertile che come Buie è situata su un colle e nasce dagli antichi resti di un castelliere, allora presidi del territorio. Zona straordinaria per i vini e l’olio d’oliva, vale una visita in tutte le stagioni dell’anno, soprattutto per assaporare le specialità del territorio che trovandosi a poca distanza dal mare annovera nella sua cucina sia il mare ma anche la terra.

Leggi su Wikipedia